GUIDA AI DIAMANTI - IL PESO
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Il peso dei diamanti si misura in Carati (da non confondere con i Karati che fanno riferimento alla percentuale di oro puro presente nella lega di un gioiello).

Il Carato è una unità di misura del peso equivalente a 1/5 di grammo (0,2 grammi). Il nome Carato deriva dalla parola greca ker´tion, il frutto del carrubo. I suoi semi sono indicativamente tutti uguali, e pesano all’incirca 0,2 grammi.

Un carato può anche essere diviso in 100 “punti”. Un diamante di 0.75 carati può essere indicato anche come un diamante di 75 punti ovvero di ¾ di carato.

Perché il Carato è una caratteristica molto importante?

Innanzitutto perché il peso della pietra ne determina la grandezza, e quindi il diametro; di conseguenza anche il suo valore: tanto più grandi saranno le sue dimensioni, tanto la pietra sarà più rara e preziosa. Tuttavia bisogna ricordare che l’incremento di prezzo non è proporzionale ma esponenziale rispetto al peso, inoltre la caratura è soltanto una delle caratteristiche (4C) che contribuiscono a definire il valore della pietra. Infatti diamante grande non significa sempre diamante di grande valore. Sarà la combinazione delle 4C a stabilire il valore della pietra. Vediamo l’esempio della fotografia:

Questi quattro diamanti, tutti certificati dal Gemological Institute of America (GIA) e con un taglio triplo Excellent hanno pressoché lo stesso prezzo. Quale scegliere?

Il primo diamante 0,70 cts. D-VS1 ha il grado di colore più alto e una purezza medio-alta. Significa che la pietra riflette una luce bianchissima e ha un’inclusione microscopica difficile da vedere con ingrandimento 10x e invisibile ad occhio nudo ma tra le quattro pietre è quella con le dimensioni più piccole Risultato: per avere una pietra con il colore e la purezza molto alti devo, a parità di prezzo, accontentarmi di una pietra più piccola.

Il secondo diamante 0,80 cts. E-VS2 ha un grado di colore molto alto e una purezza medio-alta, entrambi leggermente inferiori della pietra precedente. Significa che anche questa pietra riflette una luce molto bianca e ha un’inclusione microscopica difficile da vedere con ingrandimento 10x e invisibile ad occhio nudo, e la dimensione è leggermente più grande della precedente. Risultato: come nel primo caso per avere una pietra con il colore e la purezza molto alti devo, a parità di prezzo, accontentarmi di una pietra più piccola.

Il terzo diamante 0,90 cts. F-SI1 ha un grado di colore ancora alto e una purezza media, leggermente inferiori della pietra precedente. Significa che anche questa pietra riflette una luce bianca e ha un’inclusione microscopica visibile con ingrandimento 10x e invisibile ad occhio nudo. La dimensione comincia ad essere più grande della precedente e già si avvicina a quella di un diamante da 1 carato Risultato: rinunciando un po’ ad un colore ed a una purezza molto alti (ma restando sempre su caratteristiche di qualità), a parità di prezzo, posso avere una bella pietra con una dimensione leggermente inferiore ad un carato.

Il quarto diamante 1,00 cts. G-SI2 ha un grado di colore medio e una purezza bassa, leggermente inferiori alla pietra precedente. Significa che questa pietra riflette una luce abbastanza bianca e ha un’inclusione microscopica visibile facilmente con ingrandimento 10x e forse visibile ad occhio nudo. La dimensione è decisamente più grande dei precedenti. Risultato: rinunciando un po’ al colore e abbastanza alla purezza, a parità di prezzo, posso avere una pietra da un carato ma l’inclusione si può vedere ad occhio nudo e questo potrebbe essere un grosso problema per chi indossa la pietra su un gioiello.  

Confrontando le quattro opzioni, al pari del ragionamento fatto per il colore, per la purezza e il taglio possiamo affermare che, a parità di prezzo, la terza pietra 0,90 cts. F SI1 è quella che rifletterà una luce bianca e l’inclusione non sarà assolutamente visibile ad occhio nudo. Se infatti l’inclusione non è visibile ad occhio nudo significa che non pregiudicherà il ritorno di luce e la pietra brillerà molto. Pertanto a nostro avviso questa pietra rappresenta la migliore scelta tra quelle proposte. Per quanto riguarda la quarta delle 4C possiamo quindi concludere che, con un budget limitato che non consente di avere tutte le caratteristiche al top, è preferibile scegliere diamanti con caratteristiche medio altre di colore, con una purezza media (dove le inclusioni sono visibili soltanto con un ingrandimento 10x e non ad occhio nudo) e con una dimensione non troppo grande in modo da restare al di sotto della curva esponenziale del prezzo.

A queste caratteristiche possiamo aggiungere anche due aspetti da tenere in considerazione:

1) l’assenza di Fluorescenza

2) il certificato gemmologico internazionale autorevole e stimato che garantisce il nostro acquisto.

3) la quinta C: the Confidence cioè la fiducia nell’azienda che ci propone il diamante. Può sembrare molto facile scegliere da soli il diamante giusto ma non è così. Solo un professionista, attento conoscitore del mercato ha una visione globale ed è in grado di analizzare tutti questi aspetti e offrire la pietra giusta per ogni esigenza, e per ogni tasca. Comprare un diamante non è come comprare un qualsiasi bene che possiamo fare da soli magari seduti davanti al nostro pc. C’è bisogno di una persona “fisica”, un contatto umano in un negozio “vero” che ci ascolti e ci consigli nel modo migliore. Il prezzo giusto di un diamante non sempre è il prezzo più basso.

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