GUIDA AI DIAMANTI - LA PUREZZA
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Ogni diamante naturale è unico ed è un miracolo della natura; ha qualità e caratteristiche specifiche che ne stabiliscono il valore chiamate le 4C.

La purezza è un parametro utilizzato per valutare la trasparenza e la rarità di un diamante, in base alla visibilità delle imperfezioni con un ingrandimento di 10 volte.

Un diamante è considerato privo di imperfezioni se, con una lente di ingrandimento 10x, non sono visibili né inclusioni (difetti interni) né difetti (imperfezioni esterne).

Durante la sua formazione un diamante naturale subisce calore e pressione elevatissimi. Può così succedere che all’interno del carbonio che si cristallizza vengano intrappolati alcuni minerali o che il processo di formazione si alteri generando delle imperfezioni. Quasi tutti i diamanti presentano al loro interno delle inclusioni, spesso definite “impronte digitali della natura” che sono caratteristiche naturali di identificazione che ogni diamante possiede e che per questo lo rende unico e irripetibile. In natura i diamanti completamente puri (cioè quindi privi di inclusioni) sono davvero molto rari, mentre è più probabile che la gemma presenti impurità di dimensioni irrilevanti, tanto da essere praticamente invisibili. La quantità, la dimensione e la visibilità di imperfezioni permettono ai gemmologi di attribuire il grado di purezza di ciascun diamante. Queste imperfezioni possono essere di vario tipo: formazioni cristalline, fessure, sfaldature, tensioni, nuvole, piume e cavità.

Più alta è la concentrazione di inclusioni o imperfezioni e minore è la purezza del diamante, o viceversa più bassa è la concentrazione di inclusioni o imperfezioni e maggiore è la purezza del diamante. Normalmente le inclusioni hanno grandezza microscopica cioè non sono visibili a occhio nudo ma solo con una lente da 10 ingrandimenti. Questo significa che bellezza e brillantezza del diamante rimane inalterata. A volte invece sono così grandi ed evidenti che si possono vedere ad occhio nudo ed in questo caso pregiudicano bellezza della pietra.

Ad esempio un'inclusione al centro o sulla tavola del diamante potrebbe influenzare la dispersione della luce, diminuendo quindi la luminosità della pietra. In definitiva le naturali imperfezioni di un diamante ne testimoniano la genuinità, escludendo che si tratti di un diamante artificiale, ma se troppo visibili incidono negativamente sul suo valore commerciale. Un diamante internamente puro ma con difetti esterni può comunque essere considerato vicino alla perfezione e cioè IF; le inclusioni interne invece sono valutate più severamente perché possono “rovinare” la brillantezza di un diamante.

Come vengono suddivise le classi di purezza?

Le inclusioni sono valutate su di una scala di perfezione, nota come scala di purezza, stabilita dal Gemological Institute of America (GIA).  

  • “IF” (Internamente Puro): questa sigla corrisponde al grado più elevato di purezza. Ciò significa che il diamante, sotto una luce naturale ed esaminato al microscopio con ingrandimento 10x, risulta privo di inclusioni visibili.

  • “VVS” (Very Very Small Inclusions) : questa sigla caratterizza le pietre che contengono inclusioni molto piccole che sono molto difficili da vedere con un ingrandimento 10x.

  • “VS” (Very Small Inclusions ): questa sigla caratterizza le pietre che contengono inclusioni piccole che si vedono con un ingrandimento 10x ma non ad occhio nudo.

  • “SI” (Small Inclusions): è il livello di purezza immediatamente inferiore. Si applica alle gemme le cui inclusioni sono piccole, ma abbastanza facili da vedere con una lente di ingrandimento 10x ma non ad occhio nudo.

  •  Piqué 1: questa categoria comprende i diamanti le cui inclusioni, non più tanto piccole, sono appena visibili ad occhio nudo osservando attraverso la corona.

  • Piqué 2: questa categoria si applica ai diamanti le cui inclusioni, numerose o poche ma relativamente grandi, sono visibili a occhio nudo attraverso la corona. Di solito anche la brillantezza è limitata.

  • Piqué 3: questa categoria caratterizza tutti i diamanti che hanno inclusioni di grandi dimensioni, facilmente individuabili a occhio nudo attraverso la corona e il cui numero incide pesantemente sulla brillantezza della pietra.

Alla luce di questa scala di classificazione, è importante capire quale grado di purezza scegliere anche in relazione alle altre caratteristiche del diamante. Riprendiamo l’esempio già fatto quando parlavamo del colore per capire meglio:

Questi tre diamanti da 1 carato hanno lo stesso prezzo seppur con caratteristiche diverse.

Il primo D-VS2 ha il grado di colore più alto e una purezza media. Significa che la pietra riflette una luce bianchissima e ha un’inclusione microscopica difficile da vedere con ingrandimento 10x e invisibile ad occhio nudo. Risultato: l’aumento di prezzo dovuto al colore alto viene compensato dalla diminuzione dovuta alla purezza.

Il secondo F-VS1 ha un grado di colore molto alto ma non il massimo ed un grado di purezza medio (leggermente più alto del precedente). Risultato: entrambe le caratteristiche sono medie e il prezzo è contenuto.

Il terzo diamante H-VVS2 ha un grado di colore più basso e un grado di purezza molto alto. Risultato: il colore più basso compensa la purezza alta e il prezzo è contenuto.

Confrontando le tre opzioni, al pari del ragionamento fatto per il colore, possiamo ribadire che, a parità di prezzo, la prima pietra D VS2 è quella che rifletterà una luce più bianca e l’inclusione non sarà assolutamente visibile ad occhio nudo. Se infatti l’inclusione non è visibile ad occhio nudo significa che non pregiudicherà il ritorno di luce e la pietra brillerà con forza. Nella scelta di un diamante bisogna riuscire a scegliere ciascuna delle 4C in modo ottimale per ottimizzare la resa in relazione alla cifra spesa. Nel nostro caso un diamante da 1 carato D-VS2 rappresenta un’ottima scelta soprattutto per montare la pietra su un gioiello in oro bianco o in platino.

Per quanto riguarda la seconda delle 4C possiamo quindi concludere che è preferibile scegliere diamanti con un grado di purezza medio dove le inclusioni sono visibili soltanto con un ingrandimento 10x e non ad occhio nudo.

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